
E' il faber di Poggio Bonizio; lavorava in una bottega affacciata sulla via principale (la Francigena che attraversava il centro urbano), fondendo e forgiando sia lingotti di ferro sia vecchi oggetti ormai inservibili.
La bottega aveva muri possenti anneriti dal fumo ed alle pareti erano appesi vari strumenti: mazze, zeppe, scalpelli, lime, uncini, tenaglie lunghe e corte, punteruoli.
In un angolo aveva collocato la fucina nella quale venivano scaldati i pezzi da forgiare: un focolare a terra con a lato il mantice, cioè il vero aiutante del fabbro.